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Gesù spiega la realtà del suicidio

La vita é dono di Dio, e solo a Dio che l'ha data e deferito il potere di toglierla Non è lecito fare violenza ad alcuno, e neppure a se stesso

Opportunità di Salvezza!!!

(Primo) Venerdì 5 e (Primo) Sabato 6 aprile 2024
Ultimi Richiami. Non dormiamo. Prepariamoci per gli eventi in arrivo. Si richiede: Confessione Sacramentale e Comunione (partecipare alla Messa, non giungere in ritardo)
9 Primi Venerdì al Sacro Cuore di Gesù (leggi le 12 promesse). Primi 5 Sabati al Cuore Immacolato di Maria (leggi le promesse). Doppia Novena ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, di Suor Natalia Magdolna (leggi le 33 Promesse, scarica e diffondi…)

Gesù spiega la realta’ del suicidio 

 Gesù nostro MaestroDice Gesù: "Salomone [...] era sapiente, il più sapiente di quei tempi. [...] disse, dopo aver conosciuto tutto il sapere [...] 'Vanità delle vanità, tutto è vanità. Temere Dio e osservare i suoi comandamenti, questo é tutto l'uomo'. [...] Occorre saper prendere dai cibi nutrimento, ma non veleno.

E se un cibo lo si comprende a noi nocivo, perché vi sono in noi reazioni per cui quel cibo é nefasto, essendo più forte dei nostri umori buoni che lo potrebbero neutralizzare, occorre non prendere più di quel cibo, anche se è appetitoso al gusto. Meglio semplice pane e acqua di fonte, ai piatti complicati della mensa del re in cui sono droghe che turbano e avvelenano.

E' vero che l'uccidersi e uguale all'uccidere. Sia la propria o l'altrui, la vita é dono di Dio, e solo a Dio che l'ha data e deferito i l potere di toglierla. Chi si uccide confessa la sua superbia, e la superbia é odiata da Dio.

  • [...] E che é la disperazione se non superbia?
  • [...] Perché uno dispera?

O perché le sventure si accaniscono su di lui, e lui vuole da sé vincerle e non riesce a tanto. Oppure perchè é colpevole e si giudica non perdonabile da Dio.

  • Nel primo e nel secondo caso non é forse la superbia che e regina?

Quell'uomo che vuole fare da sé, non ha più l'umiltà di tendere la mano al Padre e dirgli : 'Io non posso, ma Tu puoi. Aiutami, che da Te io tutto spero e attendo'.

Quell'altro uomo che dice: 'Dio non mi può perdonare', lo dice perché, misurando Dio su se stesso, sa che uno, offeso come egli ha offeso, non potrebbe perdonarlo. Ossia é superbia anche qui.

L'umile compatisce e perdona anche se soffre dell'offesa ricevuta. Il superbo non perdona. E' superbo anche perché non sa chinare la fronte e dire: 'Padre, ho peccato, perdona al tuo povero figlio colpevole'. Ma non sai, [...] che tutto sarà perdonato dal Padre, se sarà chiesto perdono con cuore sincero e contrito, umile e volenteroso di risurrezione nel bene?

Non è lecito fare violenza ad alcuno, e neppure a se stesso. [Gli uomini che la Scrittura cita] fecero male. Nella loro relativa conoscenza del bene avranno, in certi casi, avuto ancor misericordia da Dio. Ma da quando il Verbo avrà chiarito ogni verità e dato forza agli spiriti col suo Spirito, da allora non sarà più perdonato a chi muore in disperazione. Nè nell'attimo del particolare giudizio, ne, dopo secoli di Geenna, nel Giudizio Finale, nè mai. Durezza di Dio questa? No : giustizia.

Dio dirà.: 'Tu hai giudicato, tu, creatura dotata di ragione e di soprannaturale scienza, creata libera da Me, di seguire il sentiero da te scelto, e hai detto : 'Dio non mi perdona. Sono separato per sempre da Lui. Giudico che devo di mio applicarmi giustizia per il mio delitto. Esco dalla vita per fuggire dai rimorsi', senza pensare che i rimorsi non ti avrebbero più raggiunto se tu s fossi venuto sul mio paterno seno. E come hai giudicato, abbiti. Io non violento la libertà che ti ho data.' Questo dirà l'Eterno al suicida. Pensalo [...].

La vita e un dono, e va amata. Ma che dono è?

Dono santo. E allora la si ami santamente. La vita dura finche la carne regge. Poi comincia la grande Vita, l'eterna Vita. Di beatitudine per i giusti, di maledizione per i non giusti.

La vita e scopo o e mezzo?

E' mezzo. Serve per il fine che è l'eternità. E allora diamo alla vita quel tanto che le serva per durare e servire lo spirito nella sua conquista.

  • Continenza della carne in tutti i suoi appetiti, in tutti.
  • Continenza della mente in tutti i suoi desideri, in tutti.
  • Continenza del cuore in tutte le passioni che sanno di umano.

Illimitato invece sia lo slancio verso le passioni che sono del Cielo : amore di Dio e di prossimo, volontà di servire Dio e prossimo, ubbidienza alla parola divina, eroismo nel bene e nella virtù.

Sono venuto per gli uomini, [...]. Non per gli angeli. Quelli non hanno bisogno di maestro. Vedono Dio. Vivono nel suo Paradiso. Non ignorano le passioni degli uomini, perchè l'Intelligenza che e loro Vita li fa cogniti di tutto, anche quelli che non sono custodi di un uomo. Ma, spirituali come sono, non possono avere che un peccato, come uno lo ebbe di loro, e seco trascinò i meno forti nella carità: la superbia, freccia che deturpò Lucifero, il più bello degli arcangeli, e ne fece il mostro orripellente dell'Abisso.

Non sono venuto per gli angeli, i quali, dopo la caduta di Lucifero, inorridiscono anche solo alla larva di un pensiero d'orgoglio.. Ma sono venuto per gli uomini. Per fare, degli uomini, degli angeli.

L'uomo era la perfezione del creato. Aveva dell'angelo lo spirito e dell'animale la completa bellezza in tutte le sue parti animali e morali. Non vi era creatura che l'eguagliasse. Era il re della terra, come Dio e il Re del Cielo, e un giorno, quel giorno in cui si sarebbe addormentato l'ultima volta sulla terra, sarebbe divenuto re col Padre nel Cielo. Satana ha strappato le ali all'angelo-uomo e vi ha messo artigli di fiera e brame di immondezza e ne ha fatto un che ha più nome di uomo-demone che di uomo soltanto.

Io voglio cancellare la deturpazione di Satana, annullare la fame corrotta della carne inquinata, rendere le ali all'uomo, riportarlo ad essere re, coerede del Padre e del Celeste Regno. So che l'uomo, se vuole volerlo, può fare quanto Io dico per tornare re e angelo. Non vi direi cose che non poteste fare. Non sono uno dei retori che predicano dottrine impossibili."

Maria Valtorta -"L'Evangelo come mi è stato rivelato"